Prossimi mesi segnati da elevata volatilità.
Non solo crisi in Medio Oriente, ecco i fattori che creano incertezza sul mercato

Il riacuirsi degli scontri israelo-palestinesi ha portato immediatamente le quotazioni del gas al rialzo, guidato più dalla paura che da un effettivo impatto sulle forniture. Per l’autunno è prevedibile una situazione di instabilità sul mercato, anche per l’esposizione dell’Europa alle forniture di Gas Naturale Liquefatto (LNG).

Milano, 19 ottobre 2023 – Dopo un’estate in cui il prezzo del gas è tornato ai livelli precrisi energetica (legata al conflitto russo-ucraino), il riacuirsi degli scontri israelo-palestinesi ha portato le quotazioni ad un repentino rialzo. Nonostante gli elevati livelli di stoccaggio in Europa, che a fine settembre hanno registrato il valore più alto dal 2017, e la domanda di gas stabilmente bassa da inizio anno, altri fattori potrebbero portare a un mercato volatile quest’autunno: la maggiore frequenza di eventi climatici estremi e la dipendenza europea dalle forniture di Gas Naturale Liquefatto (LNG).

È quanto emerge dal report di Renantis, consultabile a questo link, che ha analizzato l’andamento dei prezzi dell’energia nel terzo trimestre 2023.

Parlando di gas, la commodity ha registrato un’elevata volatilità nel periodo estivo: repentine oscillazioni si sono registrate nelle quotazioni dei contratti futures[1] di gas per il periodo di competenza di ottobre, che si sono mosse più volte tra 32 €/MWh e 47 €/MWh. Il motivo che ha determinato questa oscillazione è l’elevata sensibilità del prezzo del Title Transfer Facility – TTF (principale HUB di scambio del gas in Europa) – alle notizie pubblicate in merito ad alcuni scioperi nel settore LNG in Australia.

Ma cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?

Il cambiamento climatico aumenta la frequenza di eventi meteorologici estremi. Possibili ondate di freddo sia in Europa che in Asia porterebbero a un aumento della domanda di gas che non potrebbe essere soddisfatta dalle sole importazioni di LNG, come ci ha insegnato il 2022. Inoltre, l’escalation degli scontri israelo-palestinesi ha avuto un effetto immediato sui prezzi del gas. Tuttavia, le ripercussioni sul settore sono ancora da definire con l’avanzare del conflitto. A tal proposito, è importante evidenziare come l’aumento dei prezzi dei giorni scorsi sia frutto di una risposta irrazionale a quanto sta succedendo, in quanto Israele e Palestina, così come i territori limitrofi, non hanno alcun ruolo cruciale nella fornitura di gas all’Europa.

Luca Prosdocimi, Responsabile Trading e Dispacciamento di Renantis, commenta: “Il mercato europeo si è preparato ottimamente per l’inverno, come dimostrano gli altissimi livelli di stoccaggio. Tuttavia, si potrà valutare la resilienza del sistema solamente all’abbassarsi delle temperature. L’incertezza data dalla situazione geopolitica attuale aggiunge un ulteriore peso sull’inverno che potrebbe essere caratterizzato da improvvisi aumenti di prezzo guidati dalle notizie e dalle paure legate ai conflitti, alternate a periodi di maggior tranquillità”.

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[1] Contratti che sanciscono l’impegno all’acquisto differito di un determinato bene, in questo caso gas naturale, a un prezzo prefissato prima del periodo di competenza.

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COMUNICATO STAMPA - ENERGY MARKET REPORT - III TRIMESTRE

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